Un po’ di Salis”culo” ci sarebbe servito, in un grande workshop di talenti, alla Lazio è capitato proprio l’unico tutta miccia e poco scoppio.
“Tutti fighi tranne me”, è un po’ la storia della delusione per Valon Berisha, cambiato radicalmente dopo aver messo piede fuori da terra austriaca.
Un campionato non certo ai livelli dei 5 top europei, forse proprio per questo le sue stelle sanno brillare in modo accecante.
E se di “belle speranze” parliamo, il club austriaco detiene il posto sul podio come “cantinella di talenti”, una squadra che a nominarla sembra quasi una mera sponsorizzazione della famosa bibita energetica: Red Bull Salisburgo.
Una società che ha scoperto tantissimi baby calciatori gettando le basi per farli conoscere al calcio che conta.
Profili interessanti che sono stati capaci di imporsi in campionati ben più altolocati. Valon Berisha eccezion fatta.
La larga affermazione del Salisburgo continua, soprattutto con la crescita lampo del giovanissimo norvegese Erling Braut Håland, solo l’ultimo di una lunga serie nel corso degli anni.
Sono stati tanti quelli che si sono rivelati al mondo con la maglia degli austriaci e che poi sono diventati grandi altrove. No, Valon Berisha no.
Accostato con forza alla Serie A in questi giorni, è il tormentone Szoboszlai che promette di diventare la telenovela del frettoloso mercato estivo.
Minamino al Liverpool e Dabbur all’Hoffenheim, attaccanti generati a Salisburgo, ai quali poi lo stesso Salisburgo è diventato troppo stretto.
Ma prima ancora c’erano stati altri nomi importanti e che chi più, chi meno, stanno trovando spazio in Europa. 
C’era davvero qualcosa nell’atmosfera intorno alla Red Bull Arena?
Forse nulla di trascendentale, ma spesso si è avuta la prova di come quella “cantinetta” non sia figlia del caso. 
Anche un non attento osservatore può riuscire a capire che il Salisburgo abbia un universo dentro tutto da scoprire.
Nel 2005 la vecchia Austria Salisburgo diventa Red Bull Salisburgo: il produttore della bevanda energetica più famosa al mondo, Dietrich Mateschitz, decise di investire pure nel calcio dopo i successi in Formula 1 e nell’hockey sul ghiaccio. 
Più forte delle perplessità e della criticità del progetto, l’ Europa diventa una realtà e lo sa bene la Lazio.
Dal 2005 ad oggi il Salisburgo ha vinto 8 scudetti, superando le vincitrici storiche del titolo nazionale.
Oramai diventato “il modello Salisburgo”, così definitivo dagli addetti ai lavori, è sempre di più consolidato e detta i nuovi trend calcistici. 
I giocatori messi in campo però, non sono altro che la rifinitura di un progetto meticoloso, caratterizzato da un’organizzazione metodica. 
Cardine di tutto è lo “scouting” e la crescita dei giovanissimi, un po’ come ha sempre piantato le sue basi anche la Lazio.
Scommesse a lungo termine, il resto è una questione di”Salisc**o” , o ce l’hai o non ce l’hai.
Diciamo che in un grande mercato di borse, gli austriaci hanno pescato tante Louis Vuitton e Tare invece ha pescato qualche Carpisa.
Spero sia chiara la differenza tra una Vuitton ed una Carpisa…..

Una copia più ravvicinata e moderna del modello brasiliano Santos, capace di regalare al mondo innumerevoli talenti.
L’obiettivo del Salisburgo è stato chiaro sin dal principio, puntare solamente alla valorizzazione dei giovanissimi senza colpi di mercato alla CR7, almeno per ora, pescare sconosciuti da lanciare poi sul mercato per farli diventare plusvalenze galattiche.
Nel corso degli anni è stata messa in piedi una rete di scouting che ad oggi si colloca tra le prime al mondo.
I frutti non sono tardati ad arrivare, giocatori come Naby Keita, Takumi Minamino e Herling Haland, hanno transitato in Austria per poi disperdersi in Europa tra Liverpool e Borussia Dortmund. In tutti e tre i casi sono state generate plusvalenze da svenimento.
Una concezione additata di essere solamente “vetrina” e di andare contro ciò che il calcio rappresenta, praticamente la Barneys di Madison Avenue del pallone.
Concezione che ad oggi può essere vista distante anni luce da quella tradizionale e romantica, ma che in Italia ha già cominciato a spopolare.
PS, è ancora possibile il reso Amazon per Valon Berisha?

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